Figlia lontana di cenere e sogni

Trucida l' amara essenza,

Figlia lontana 

E recondita,

Cresce distratta 

Tra buchi

Di una valle nascosta

E dismessa.


Fitta di rovi

Si accascia

Su polvere e lacrime

Sporche,

Dal mare lasciata

Tra cenere e sogni

Bruciati

Di un rude candore.


L' attesa fosca

Breve riecheggia

Tra i bulbi costretti

Dal cuore di una

Notte di brace,

Indenne allo scuro

Crepitio di un tempo

Sinuoso nei passi.


Rimbomba tra crepe

Di un gracile suolo

Questa torbida

Vana venuta.

Stringe le fragili

Dita attorno

Al secco vincastro,

Irrisolta,

Sdraiandosi ferma

Ai margini densi 

Di uno scarno 

Tempo destino,

Avvolto da lievi,

Stremati,

Sussurri di vento.



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