Respiro indenne
Sguscia via,
Via dalle ombre,
Tra lo sguardo
Cupo
Dei rancidi rami
-E il crepitio morto
Di un focolare
Acerbo-
Il sibillino ricordo,
Sfumato tra voci
Di un coro del tempo,
Che di notte pervenne
A ridosso di una
Triste litania,
Luce dai colli
Sopra buie terre
Mature.
Caddero spente
Le ultime candele
Che luce Viandante
Posero al tremolio
Dei passi,
Distratte dal giogo
Dei cauti cipressi,
Tese e rarefatte
Dal veleggiare
Assorto dei densi
Latrati
Di un segreto desiderio.
L' oggi pone gli ormeggi
Stanco del fresco brusio
Del vento.
A ridosso di un nudo
Corpo, il vagare
Perenne poggia
Lo sguardo
Su un cuore
Ancora trafitto
Da rocce,
Ma nel pulsar
Di vita, dal respiro
Stretto indenne.
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