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Poesia

Plumbea Neve sibilla, A un'arcana corte Di mesti sospiri Avvinghiata, Tremito di Lunga voce, Nottata Fitta di Lacrime amare, Al dondolare Dei fiocchi Redenti Artiglia. Venne con Manto stracciato -Al varcar delle porte  Di un anno passato- Il tiepido sfrigolio Di un silenzio Ombrato.   Posero La luna E di stelle  Il respiro, Innanzi A un fitto destino, I resti dispersi Di cocci e di calici Dismessi. Venne a bussare Al vetro interrotto, Al finir dell' ebbro Raduno di foglie, Una brezza  Mai paga E spezzata. Cadde uno sguardo, Raccolto dal sonno, Affine a quel denso Principio, sul freddo Ossuto manto Di cenere invera Che sorse al buio In una vaga terra natia.

Poesia

Nero livore Ansima La tregua Regina Che lievi rintocchi Concede, Tiepida pace di te.

Nutrito calice d' ombra

Invano deposto Sul ciglio fine Di un battito Fondo, Fermo Restai  Brusco Assopito Ai lati scrostati Di un pallido Frigido Mondo. Mesto pensai A una sorte Marina, Alla riva Di incanto Che sfugge Distante. Lieve diradai -Nel fosco Silenzio Del grano- Le messi Raccolte Con tiepide Braccia. Al buio Silenzio Di quest'ombra Dipinta In opaco reale, Ancora  Nel porto -Assorto Nel grigio Silenzio- Scostai La rotta Desueta  Interrotta Di un pianto Trafitto. Lenta parola Vagava Nel rombo  Disciolto Nel fango. Adagiato Breve  Un respiro Sorgeva Su acque A venire, Su trecce  Abissine  Che radici Distaccano Brune Dagli occhi Socchiusi Di un fitto Scarno mondo. Invano accolsi Ai lati Di un sogno  Le membra Sottili Di un passato Abbracciato Da un fuoco Sottile, Il mutare Lento A saltelli E balzoni Scostanti Di un loto  Succinto Nel grembo Confine Di un fiore Ormai diradato.

Assoluzione e notturno tepore

Tiepido levigato Triste abbaglio, Rincuora un Placido Ispido dono Al lieve disperdersi  Negli ultimi passi Di una voce Di un coro.  Vacuo filo di sorte Senza respiro Trattengo. Serpidi sogni  Nell' era  Contratta  Di una rivolta Deserta Volteggiano. Stretto In strati Assopiti Del buio Più denso Mi avvolgono. Ombra fievole  Di un passato Che brilla lontano, Un sibilo Storto Di pallida luce Accanto, muto, Irrisolto  Rimpiango. 

Assolo

Scontornata un po'  Scivola via Tra i densi faggi, Arcaici pensieri E radici di sibilo Assorto, Una breve Misura, Una chioccia Che sembianze Adorna In una volta Succinta,  Ambrata. Un folto ritorno Vibra e tende Le mani sottili  In un tiepido Boato di mare. Un frivolo scarno, Petalo appena Posato, Trascinato Dal vento. Un livido Pianto Accanto veglia Assurdo Momento Ove brilla Una goccia Di tempo Che brivido Scende Dalle stelle Lontane. Un gioco Maestrale Vaga in Sussulti, Che breve notte Sul volto pallido Annuncia.

VI Agosto_Poesia e Presenza_

Irrealtà  Vetusta, acerba Luna di notte. Volge al giorno, Muto, Un fievole Incontro. Balaustra Spezzata, Questo iracondo Sconnesso Reclinato declino. Insipido assaporo, Immerso Nel giogo andante, Una ruvida densa Acclamata presenza.

Note al levarsi di fosco brusio notturno

Ninfea Di allora, Che notte che fu All' ombra di ori Impregnata, Il denso profumo A stelle ormai Spente, immenso Rivolse. Variopinta e  Sfocata melma Di sguardi Dal tempo posati E da un cielo Distratto raccolti, Un rivolo fermo Di deposte luci Contratte Denso riaccolse, Al finir di una Diradata serata Che nuvole Disadorne In polvere e vento In brevi silenzi Smarrí.

Nudo viadotto, posto in frammento

Tornammo  Nel posto nascosto, In questo solo, Ultimo tempo. Pallide ombre, Silenzi aggrappati Ad un mondo Scomparso, Reietto. Gocce Che voce Tendono Ad un lembo Disperso. Foci Interrotte Lontane Allo sguardo, Incarnate Sul fondo Indisposto Di un lieve brillio, Che transita Accanto A un fitto, Incostante minuto.

Frammento

Vibra  Tra lievi singhiozzi Di un dolore Di pece e di rame, Che il termine Della notte Muto Ha scomposto, Una lenta marea, Figlia di un sogno Che un cuore Ha riposto. E sussulta in grembo La voce tenue Di un papavero Dimenticato. Luce  Proviene Redenta Da un lontano Fiore del fato. Sporge da una nuda Parete di tempo Una diradata parola, Che nel cielo Ha confine, luce E riposo. Volge a un sincero Tramonto Il buio senno Ove ero posato, Quel solco reietto In cui lo sguardo Ha strisciato. Dal brusio Di un sole Di un giorno, Ancora immersa, Si erge Una luccicanza Densa, Viva. Lo scrosciar Di una pioggia Il colore Del grano Ha risorto.

Poesia_Densi incastri di muse e di abbracci

Ardore E notte, Sgorga una luna A cavallo Di un denso Traliccio di stelle. Arsa una voce Che lenta fluisce Tra gli stretti Incastri muti Di muse E di abbracci, Lenta risacca Un cielo terso Socchiude. Finirà nel grembo Di una terra gemella L' avvinghiarsi denso Il cui lembo perso È quiete e ristoro.

Poesia

Desta in un covo Di candidi fiocchi Di argento, Una luminescenza Lieve Porge a una gloria E al suo incanto Il suo fervido  Sguardo. E un rimbombo Che fu', Ricadde In eterno. Invano ho atteso, Il tempo sospinto Ormai è in declino. Nell' alba lontana Agognata, Perso ho il respiro Dei campi di fiori. Non sorsero Le labbra Di un brillio Di secchi ricordi. Socchiuse Gli stanchi occhi Il muto sospiro Di una voce Che erge vana Il suo mondo. Un fondo vibrò  Di fango e morti Detriti. Densa sgorgò  La linea sottile Di questa notte Vaga Alle porte Di un folto abisso, Che giace Silente, Assopito Su membra Eteree.

Lento vibrar al sorgere di stella_poesia_

Vibra Al margine Dei sogni Un deposto Declivio Dal sorgere Di stella. Poiché  Non siamo Belve Che, nel respiro, Scavano i grumi Del tempo, Immersi nel Denso Fluire Di una sola nota Che scorre Nella notte. Andrea Ravazzini

Poesia

Rifrange un eco Malmesso  Alle soglie Di un muto, Tiepido Avamposto. Sgorga  In un languido Tumulto Questa notte Dalla voce Deserta. Smuove il fondo  Di queste onde Assurde Un crogiuolo, Che si piega Ai lati Al rumore Di una luce Avvenire.

Poesia

Velo sincero In un brivido Lieve  Candido ondeggia Tra limpidi chiaroscuri Di un allora rimorso. Si piega -al porgere Del tuono di sua Vetta- questa ora Rivolta, Che musa accarezza Angoli succinti Di una scarna mattina. Rifugio un lembo Di un ardor Di mio cuore Inverso Tra gli scampoli Densi Di un pallido  Rifiorir dorato.

Poesia

Ormeggia un' alba Succinta Ai bordi Scavati Di un suono. Tra viottoli Sfiorano Il selciato Freddo Sogni oscuri. Una cieca Parsimonia L' irrequietezza  Brama. Nutre il morso Di questa vaga Marea notturna Il lontano ricordo Di te. Accende un triste Bocciuolo Il curvo capo Di questo Strascico Di muto tramonto. Verrà una sorte Tra le miti Braccia Al sorgere Di un tempo, All' imbrunire Di quel ricordo Capovolto, Che tra petali  Invano Ha girovagato E in quelle  Tiepide labbra Risorse. E il riflesso Dei tuoi occhi Svanì allora, All' ammiccare Leggero Di questo Fitto Imbrunire.

Poesia

Stretta la gola  Di questa occlusa  Vallata, Ove brillano I templi E dondolano I fiori  Al cospetto  Di macine Del tempo. Rimembra Il giorno Una cosa sola,  Ai margini della sete, Una fine, che breve Depone sul fondo, Un preludio Adagiato, Maschera Assurda, Che una strana  Schiusura sfiora, Al digrignar Di un vento Infausto. Versa tra i rintocchi Notturni, un ticchettio  Immondo. Il sangue esausto Volle migrare, E lo ritrovai Tra colli muti E ultimi, arsi Minuti.

Poesia

Brusco Insano torpore,  Che all' alba Di un secco Improvviso  Nubifragio  Travalica Infausto Il fondo Denso Di un placido Mondo. Nel petto  Ha un' uomo Una linea Lieve Di verde Incolta  Malinconia. L' estate Nei campi Inonda Tra voli Insalubri Di voci E giochi Di un passato Intriso Di mesti Sorrisi. Un muto Frastuono  Vibra. L' oggi Irrequieto  Avanza Tra sassi Deposti In un fiume Che luci Di notte Accarezzano.

Poesia

Bianca Dagli occhi, Pece riarsa Una breve Comparsa, Eccola Appare A pochi passi Dal mare. Stride A larghi Tremori, Tra banchi  Di nuvole Ancora. A tratti Riemersa Nel bianco Subbuglio Sorvola Un solo Ricordo. Ancora Tra il fuggire Di onde Dal fitto Passato Il silenzio  Scuro Sul fragile Pontile Si adagia.

Poesia

Lieve sibilo Questa notte Di soffice Lana. Scruta Un vano Sussulto Il mesto giorno A venire. Riposa Tra fiocchi Un tempo Disciolti Il regno Di un lungo Inverno Biancore.

Poesia

Lontano  Ho lottato tra due assi Di cielo. Disteso ho atteso, Vano residuo Tra i varchi A terra Deposti Di una luna Scarna e Scomposta. Con lo sguardo Teso, lento Ho navigato Passi e sussurri, Brandelli e polveri Di brama. Una mite quiete Riposa, col volto Rivolto verso Un breve lassù, L' indomito Rombo Della fine di un giorno. Andrea Ravazzini 

Poesia: a Gloria

Tu sei luce Che accarezza, Nel muto chiarore Di sera, Un sogno disperso, Che lieve sospira, Una placida brezza, Una stella lontana Che un mondo Irrisolto Con sguardo Attonito silente ammira. Sei voce Che giunge dai lievi Rintocchi di un mare. Sei terra che tende La mano. Sei tiepido scorcio, Muto, Che negli occhi di un cielo Silente Abbraccia il suo urlo. A Gloria

Poesia

Forse arriverai Terra deserta, Muta infiorescenza Di un esangue Biancore. Poserai uno sguardo  Quando a valle Il posarsi Sordo Nel grembo Di un tuono Smetterà  Di sorgere. Riposerai Quando al confine Di questo velo Smosso Che il buio Ha assolto Si poserà  Un dubbio. Ricadrà  Allora Una vaga aurora  Sulla cima Irrisolta Di un frastornato  Sonno.

Poesia

Vibra Di note Anguste E redente, Una densa notte Che fiore ricorda Come Vano Sussulto, Sottile Trama di nero Vestita, Fosca, cupa Breve Nostalgia. Ferma Nel porto Di una scarna Desolazione,  Luna sorseggia Gli scorci Bruni Di un pianto Deposto. Un tenue Rimpianto Alza la testa, Pulsa Nel ventre Ridotto Di un mondo, Colto Tra lacrime Immonde In cui lieve  Rivive Amaro Il sussurro Di quello Che fu, un tempo  Lontano, Un fulgido Incanto.

Poesia

Fervore Immenso Questa bruma Intensa che lenta La notte finita Scavalca. Buia rivive La fresca silente Radura, che un lieve Rumore di fondo Sordido abbranca. Resta distesa nel denso Respiro di questa ora Ricurva la semente Sgombra, Colma di pace, Ebbra di note Di una lieve Cantilena, Che terra dispersa Raccoglie, e con braccia  Ricurve e infossate Ricopre.

Poesia

Soffuso il respiro Che brezza solleva Su un fuso distratto Dal lieve dondolio Di una tenue onda Che dal mare si erge. Breve il tremolio Di una lunga luna, A tratti solfeggia Brandendo il silenzio E scostando le briciole Che voci eteree  Hanno smarrito Nell' eco soffuso Di arcane, antiche braci. Fitta volteggia In lembi oscuri di cielo  Una meraviglia assenza. Giungerà a ridosso Della curva collina Ove brevi sostammo Gli anni lontani Di cui sfumato Un ricordo disperso Ho lasciato andare Negli occhi sbiaditi Che fissano il tempo.