Poesia
Plumbea Neve sibilla, A un'arcana corte Di mesti sospiri Avvinghiata, Tremito di Lunga voce, Nottata Fitta di Lacrime amare, Al dondolare Dei fiocchi Redenti Artiglia. Venne con Manto stracciato -Al varcar delle porte Di un anno passato- Il tiepido sfrigolio Di un silenzio Ombrato. Posero La luna E di stelle Il respiro, Innanzi A un fitto destino, I resti dispersi Di cocci e di calici Dismessi. Venne a bussare Al vetro interrotto, Al finir dell' ebbro Raduno di foglie, Una brezza Mai paga E spezzata. Cadde uno sguardo, Raccolto dal sonno, Affine a quel denso Principio, sul freddo Ossuto manto Di cenere invera Che sorse al buio In una vaga terra natia.