24 settembre

Moto deserto

Sorge a ponente.

Una vaga frequenza

Lenta si insinua 

Tra battiti Nudi

Di una fragile 

Scarna, residua

Carezza.


Si infiltra

Recondita

-Tra vani deposti

Abbracci di sera-

Una scomoda,

Placida brezza

A un passo

Dal mare.


Nel fronte

Di questo vasto

Orizzonte

Muta sfiora

Il respiro

Denso

Di notte,

E tra sfilacci

Di bruma

E resti dispersi 

Di un ticchettio

Delle stelle,

Sfuma, risale e 

Palpita.


Riflette una dura

Assenza di pace

Il mite frastuono,

Il suono che preme

Iracondo e stremato

-Nel crudo rilascio-

Un risorto momento,

Invaso dal fremere

-Torbido e Acerbo- 

Di questo Ristretto,

Assorto Scorcio 

Di tempo.




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